I luoghi
Lo spazio che viviamo ogni giorno è un sottobosco che scende a più livelli sulle sponde del torrente Torre, alla confluenza con un secondo torrente.
Siamo circondati da luoghi magnifici, che mutano continuamente nel corso dell’anno e che i bambini amano raggiungere in camminata: prati, colline, scarpate, boschi segreti, greti, piccole spiagge.
Abbiamo anche un dentro, una yurta mongola calda, accogliente e rotonda, proprio come un nido. Per quando piove e per tutti i momenti in cui abbiamo bisogno di un luogo raccolto.
Infine, quando ne abbiamo voglia, saliamo in cima ad una collina. Lì, nel bosco, c’è il nido che abbiamo costruito il primo autunno. È il nostro posto magico.
Crescere all’aperto
Da anni la ricerca pedagogica evidenzia come il passare una buona parte della giornata all’aperto risponda a diversi bisogni di bambini e bambine.
Il tempo vissuto all’aperto permette:
- di ridurre lo stress,
- di dedicarsi ad esperienze che aumentano la motivazione e la concentrazione,
- di affrontare e superare piccole sfide che nutrono la propria autostima.
All’aperto aumentano le capacità di stare in gruppo, di accordarsi, comunicare, cooperare e considerare i bisogni dell’altro.
Fuori il gioco si fa più intenso, più creativo, più diversificato.
Crescere all’aperto, insomma, è una grande occasione di benessere.
Linguaggi naturali
Scegliere di stare prevalentemente all’aperto significa imparare attraverso l’esperienza in tutte le sue forme positive, attraverso i molti linguaggi che la natura ci propone di sperimentare.
C’è il corpo che si arrampica, scivola, corre, sala, rotola. E sente, in molti modi.
Ci sono le mani che cercano, creano, lasciano tracce. E sostengono il pensiero.
C’è tutto ciò di cui siamo capaci con gli strumenti che abbiamo a disposizione:
corda, seghetto, martello, matita, pennello, lente di ingrandimento, macchina fotografica…
E tanti libri, libri belli, di qualità, preziosi compagni di ogni nostro viaggio.
Cosa impariamo 1
Ogni giorno facciamo incontri, scoperte e osservazioni che possono concludersi nell’arco di pochi istanti o diventare scintilla per progetti che si sviluppano per giorni o settimane.
In questi mesi, ad esempio, i bambini e le bambine hanno sperimentato che:
- le castagne che raccogliamo si cucinano sulle braci, i fagioli che abbiamo comprato al mercato bollono in acqua, i pop corn scoppiano in padella (ma non i chicchi di pannocchia che troviamo nei campi), le mele, le pesche e le more che abbiamo raccolto non si cucinano e piacciono anche a insetti e lumache;
- in certe notti invernali l’acqua ghiaccia, ma non in tutte, e non sempre nello stesso modo. Hanno sperimentato che il ghiaccio intrappola le cose, è trasparente ma solo a certe condizioni, appiccica, si scioglie, si spacca, si righiaccia e fa molte altre cose interessanti;
- i bruchi si chiudono in bozzoli dai quali abbiamo visto nascere falene! La loro trasformazione si chiama metamorfosi, e riguarda anche i rospi che abbiamo incontrato: dalle loro uova abbiamo visto nascere girini che abbiamo accompagnato a lungo nella crescita.
E tutte queste piccole grandi scoperte sono continuamente rielaborate attraverso i libri della nostra fornita biblioteca. I libri sono mezzi per conoscere, nominare, ri-conoscere e socializzare. Proponiamo titoli adeguati all’età, ai bisogni e alle curiosità, scegliendo testi di qualità e vari: albi illustrati, libri scientifici, d’arte, fotografici, di poesia e pieni di storie!
Cosa impariamo 2
Pensiamo che sia possibile una connessione forte tra le molteplici esperienze che facciamo ogni giorno all’aperto e la proposta di Maria Montessori. Una proposta incentrata sull’evidenza che la mente (quindi l’intelligenza) del bambino si sviluppa nella misura in cui il bambino raccoglie con i sensi e agisce nell’ambiente, si muove in maniera finalizzata.
Grazie alla presenza di Valentina Dal Ben (formata nel Metodo Montessori 3/6 anni) ci stiamo dando l’occasione di percorrere questa pista di ricerca.
In questi mesi, ad esempio, i bambini e le bambine hanno imparato:
- a riconoscere i numeri da 1 a 6 (o 7, o 9), appaiando a ciascuna cifra una certa quantità: una piuma, due sassi, tre chiocciole, quattro foglie…
- a leggere le lettere iniziali dei loro nomi, le vocali, e alcune consonanti come “m”, con cui possono scrivere “mamma”; hanno sperimentato diversi modi per tracciare le lettere, hanno costruito alfabetieri con cose raccolte: a come achene, b come bruco, c come ciliegia…
- a distinguere opposti (grande e piccolo, grosso e fino, pesante e leggero), tracciare forme, travasare materiali diversi da un contenitore all’altro, raccogliere noccioline con le pinzette, infilare perline… e molti altri lavori che stanno esercitando la loro capacità di concentrarsi, essere precisi, stare seduti ad un tavolo e scegliere cosa imparare.